SIMBOLI CRISTIANI

Simboli cristiani: tempo di lettura: 5 minuti.

Buona lettura..

SIMBOLI CRISTIANI – LA LISTA

Qui di seguito elenchiamo i principali simboli cristiani:

IL PESCE

SIMBOLI CRISTIANI - IL PESCE

E’ certamente il simbolo più noto nel mondo cristiano delle origini, ed era tra i codici segreti più importanti per riconoscersi gli uni con gli altri. La tradizione ricorda che se un cristiano riteneva di ave di fronte un suo fratello di fede disegnasse per terra una mezzaluna che l’altro avrebbe poi completato formando il disegno di un pesce. Perché le lettere che formano la parola “pesce” in greco, quando scritte in maiuscolo (ΙΧΘΥΣ), formano un acronimo con le iniziali dell’espressione “Iēsous Christos Theou Yios Sōtēr“, che significa “Gesù Cristo, Figlio di Dio, Salvatore” (in greco antico Ἰησοῦς Χριστός, Θεοῦ Υιός, Σωτήρ). Il pesce ha poi il significato di essere che vive sott’acqua senza annegare e quindi ricorda la resurrezione di Gesù Cristo.

IL BUON PASTORE

Anche questo simbolo è associato alle origini e rappresenta Cristo Salvatore con la pecora sulle spalle, e l’anima che Lui ha salvato. Un’ allegoria che affonda le sue radici nel carattere nomadico del popolo ebraico per poi trasformarsi nei Vangeli dove Gesù è il pastore e tutti i suoi discepoli di tutti i tempi sono le sue pecore che conosce ciascuna per nome. Egli come figlio di Dio e guida del popolo della Nuova Alleanza si prende sulle spalle la pecora smarrita.

L’ORANTE

E’ una figura vestita con una tunica a maniche lunghe e con le braccia alzate verso il cielo, in preghiera, la cui origine è comunque ben più antica, e che simboleggia l’anima gaudente della gioia celeste intercedendo per chi resta, chiedendo “pietà” per i cristiani. È l’immagine di un individuo illuminato dalla luce di Cristo, che ha già raggiunto la propria pace interiore e che funge da ponte tra Dio e il popolo cristiano in cammino verso la luce.

IL MONOGRAMMA DI CRISTO

simboli cristiani - il monogramma di cristo

il monogramma di Cristo è formato da due lettere dell’alfabeto greco, la X e la P che sono sovrapposte. Sono le prime due lettere della parola greca “Christòs”, ovvero Cristo. Questo simbolo, posto su una tomba, indicava inequivocabilmente che il defunto era un cristiano, ed è a tutt’oggi ancora oggi molto presente in alcune chiese, su certi altari, o antiche tombe. In seguito comparirà con l’aggiunta di alfa e omega e sarà il simbolo del Cristo Signore dell’Apocalisse: “Io sono l’alfa e l’omega, il Primo e l’Ultimo, il Vivente”.

L’ALBERO

E’ un’allegoria che rappresenta la vita, la quale dalla terra cresce verso il cielo con tutta la ricchezza dei suoi elementi, foglie, frutta e fiori, segni della sua vitalità e del desiderio, al pari dell’essere umano, di fare da collegamento tra cielo e terra. Ed è un simbolo della vita terrena che si protende verso l’altra vita, quella in pienezza e in presenza del divino, la vita del “cielo” che seguirà dopo la Resurrezione.

LA COLOMBA

E’ un simbolo dai vari significati, da una parte è l’anima pura che ha raggiunto la pace divina, ma è anche espressione dell’intervento salvifico di Dio, è la visualizzazione classica dello Spirito Santo che si posa su di noi, e infine è anche l’anima del defunto che riposa in pace.

L’ALFA E L’OMEGA

simboli cristiani - alfa e omega

Esse rappresentano la prima e l’ultima lettera dell’alfabeto greco. Indicano che
Cristo è il principio e la fine di tutte le cose, che Esso racchiude tutto in Sé, e che ogni cosa, ogni accadimento, è frutto del suo disegno divino. Sono concetti citati nell’Apocalisse di Giovanni, per un certo verso un testo definitivo che corona e suggella la letteratura evangelica.

L’ANCORA

Inizialmente questo simbolo si richiamava la forma a quella delle prime ancore marine, con due bracci incrociati e un anello in cima per passare la corda. Proprio per la sua forma divenne un simbolo alternativo di rappresentare la croce cristiana, soprattutto durante le persecuzioni più sanguinose laddove si doveva evitare di rivelare la propria appartenenza religiosa. Successivamente
mutò il suo significato e venne associata alla speranza, la seconda virtù teologale cristiana. Per San Paolo l’ancora era il simbolo più perfetto per rappresentare la fiducia che si doveva riporre in Cristo.

LA FENICE

simboli cristiani - la fenice

Uccello mitico dallo splendido piumaggio, secondo la tradizione originario dell’Etiopia ma comunemente chiamata “araba fenice”, si forgiava al sole e una volta divenuta cenere rinasceva e volava verso il tempio del Sole a Heliopoli in Egitto a cui era consacrata. Per la sua vita lunghissima, intorno ai cinquecento anni, e per la capacità di rinascere dalle sue ceneri dopo un certo numero di secoli, fu associata già dagli antichi e poi dai primi cristiani al simbolo della
resurrezione.

L’AGNELLO

Rappresenta Gesù crocifisso dalla lancia, l’“Agnello di Dio” che in tutta la sua mitezza e mansuetudine si offre in sacrificio per la salvezza dell’uomo. È un tema largamente utilizzato in più momenti nell’Antico Testamento come simbolo sacrificale di grande importanza per il popolo ebraico. Nella cristianità è generalmente raffigurato con uno stendardo crociato, ricordandoci altri
significati e valori cristologici quali l’umiltà e la purezza. Per evitare confusioni tra religioni e riti pagani, tra cui il culto di Dioniso a cui i fedeli sacrificavano un agnello per farlo ritornare sulla terra dagli inferi in cui era precipitato, il Concilio di Costantinopoli del 692 impose che nell’arte cristiana si rappresentasse Cristo sulla croce, non più come agnello ma in forma umana.

IL PAVONE

E’ un simbolo, anche questo di antichissime origini, che per un verso richiama quello della fenice, in quanto espressione della resurrezione e della vita eterna. Osservando come naturalmente, in inverno perda le piume e ne acquisti di nuove ancor più belle in primavera, ha indotto i cristiani dei primi secoli ad adottarlo come un simbolo di resurrezione, verso una nuova vita più ricca e luminosa.

LA BARCA

E’ il simbolo che rappresenta l’ecclesia, la Chiesa come comunità dei fedeli. Essa prende spunto dall’archetipo dell’Arca di Noè, come un mezzo di salvezza per i pochi giusti di Israele rappresentati dal patriarca e dalla sua famiglia. La barca è l’oggetto della salvezza che viene dall’alto grazie all’intervento divino di Gesù, che la conduce nel porto sicuro del del Regno promesso. È anche un monito per cui solo chi sale sulla barca avrà la salvezza, alludendo al principio che diverrà universale nella cristianità: “al di fuori della Chiesa non v’è salvezza”. Per
questo è rappresentata anche in molte tombe, come un simbolo e mezzo di speranza per l’eternità.

PER APPROFONDIRE – SIMBOLI CRISTIANI

Per approfondire ti consigliamo la lettura di “Tatuaggi sacri e simbologia Cristiana“, se clicchi sul link lo puoi vedere adesso.

Lo consigliamo perchè parla dei tatuaggi che si facevano in antichità i Cristiani e i simboli connessi, utile se vuoi scoprire nuovi simboli o perfetto da collezionare per i più esperti o come idea regalo per apassionati.

INFO SUI SIMBOLI CRISTIANI

Quando si parla di simboli cristiani ci si riferisce soprattutto a quelli definiti paleocristiani, che ebbero nelle catacombe della Roma imperiale il loro luogo di sviluppo ed espressività, e in misura minore in abitazioni private in quanto più esposte al rischio di essere scoperti. In effetti le catacombe, tra cui la più famosa è quella di Priscilla, erano gallerie sotterranee lunghe vari chilometri, veri e propri labirinti che sono stati i primi cimiteri dei cristiani delle origini, dove
venivano sepolti i corpi di martiri, ma eccezionalmente vi si svolgevano anche alcuni riti, con la presenza, a volte, di alcuni piccoli altari. Le prime vennero realizzate nel II secolo d.C. per far fronte alle violente persecuzioni di molti imperatori romani, persecuzioni che cessarono con l’editto di Milano del 313 dove l’imperatore Costantino le fece cessare, cosicchè i cristiani poterono iniziare a costruire chiese e ad acquistare terreni per realizzarvi nuovi cimiteri.

Le catacombe, ad ogni modo, continuarono ad essere usate fino al V d.C. secolo. Solitamente erano ubicate in periferia ma a seguito delle distruzioni e dei saccheggi operati dalle invasioni barbariche i papi di allora decisero di trasferire le reliquie di martiri e santi all’interno dell’Urbe.

Gradualmente nel corso dei secoli, le catacombe non vennero più frequentate e rimaste nascoste caddero vennero dimenticate, finché nel 1578 furono casualmente riscoperte da alcuni operai che stavano lavorando nella zona. Da un punto di vista simbolico questi luoghi sotterranei costituivano un rifugio perfetto per i fratelli di fede che potevano comunicare liberamente attraverso una varietà di segni sui muri, alcuni di grande bellezza artistica, per testimoniare visibilmente la propria fede.

Ma ovviamente anche alla luce del sole i simboli venivano usati per identificarsi reciprocamente in modo discreto senza correre rischi. Nel loro complesso rappresentano l’espressione della figura di Gesù Cristo e dei pilastri della religione cristiana, quali la resurrezione, la salvezza eterna, la speranza. I cristiani cosiddetti canonici ebbero anche degli avversari interni non di poco conto, quali gli gnostici (dal greco gnosi ovvero conoscenza), i quali a loro volta erano dotati di una struttura simbolica che attingeva non solo al loro credo ma anche a epoche precedenti. Il ricorso al simbolismo nel cristianesimo delle origini, fu legato anche al divieto di idolatrare le immagini (iconoclastìa) arrivando se necessario alla loro distruzione, che i cristiani ereditarono dalla tradizione ebraica. Per cui almeno inizialmente venne impedita qualsiasi rappresentazione di Cristo e di Maria.

Di conseguenza i primi cristiani, agendo quasi allo stesso modo di una setta, utilizzarono come mezzi espressivi e di appartenenza alla loro religione, due
tipologie di rappresentazioni, alcune delle quali erano già patrimonio del mondo ellenistico romano, a cui si diede un’impronta cristiana. Una Simbolica-astratta, con segni e forme come ad esempio la croce, il pesce stilizzato, le lettere greche; l’altra Figurata, adottando simboli pagani ma attribuendo loro un significato più profondo ma con significati nuovi e nascosti che erano
comprensibili solo ai cristiani. In generale si cercava sempre di evocare la vita interiore dell’uomo e il rapporto tra l’uomo e Dio, una conoscenza intima del Cristianesimo evitando di far conoscere i Misteri ai profani.