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PREMESSA – CUORE SACRO TATTOO
Il Sacro Cuore è un simbolo storicamente molto più vicino ai giorni nostri rispetto a quelli classici paleocristiani. Infatti solo dalla metà del 1600 è emerso come immagine di venerazione esclusivamente da parte dei fedeli cattolici, rappresentando il cuore di Gesù Cristo come elemento centrale, concreto e divino al tempo stesso, del suo amore per l’umanità. Anche se va riconosciuto
che in moltissime tradizioni religiose, come pure nella Bibbia e nei Vangeli il cuore rappresenta anche lo strumento che consente la comunanza con il divino. In particolare il Sacro Cuore, come altre immagini simboliche nel cattolicesimo, è frutto di una serie di apparizioni come descritto nella sua storia, qui a seguire.
STORIA DEL SIMBOLO – CUORE SACRO TATTOO
A Paray-le-Monial nella Borgogna francese, Marguerite-Marie Alacoque, monaca di clausura e mistica nata in una devota famiglia cattolica, a partire dal 1673 ebbe numerose apparizioni di Gesù che mostrandogli il suo Sacro Cuore la esortava a venerarlo, come riparazione ai torti subiti da parte di tutti coloro (la grande maggioranza), che pur proclamandosi fedeli erano poco inclini non solo a interiorizzare ma anche a mettere in pratica gli autentici valori religiosi del cristianesimo. Queste rivelazioni che si susseguirono fino alla sua morte nel 1690 provocarono contrasti anche interni al convento circa l’autenticità delle apparizioni, ma grazie alla protezione di un gesuita che credeva fermamente nelle sue dichiarazioni, fu esortata a scrivere un’autobiografia su quanto le era
accaduto. Il presupposto primo era offrire delle sofferenze personali, fatte di privazioni e mortificazioni corporali oltre all’incessante preghiera, per rispondere all’amara constatazione del fatto che «l’Amore non è amato», il Cuore di Gesù è disprezzato e trascurato. Sul piano della sensibilità umana questa forma di devozione può risultare non gradita a molti cristiani legati ad una spiritualità più metafisica che corporea.
IL CUORE SACRO NELLA BIBBIA
Ma già nella Bibbia il cuore riveste un posto speciale: non è soltanto il luogo degli affetti, dei sentimenti e della sensibilità, ma anche la sede dove si prendono le decisioni sulla coscienza e sulla volontà. È laddove si dice “è il cuore che ci parla”. Ma è anche uno strumento di sapienza quando Salomone ad esempio chiese a Dio “un cuore che ascolta”; o in altri testi biblici come nel Siracide si parla di un “cuore per pensare” a sottolineare che la sua grandezza era strettamente correlata alla virtù. In altre parole ponendo l’accento sull’intelligenza si dava al cuore anche funzioni che appartengono alla mente e alla sua capacità cognitiva e interpretativa. Cosicchè tutte le facoltà spirituali dell’uomo sono legate all’idea biblica del cuore, un’idea tenuta viva per moltissimi secoli finchè si fece strada la differenza sostanziale post medievale tra ragione e spirito, ovvero tra mente e corpo.
IL SACRO CUORE PER SANT’AGOSTINO
In effetti quando Sant’Agostino scriveva nelle Confessioni: «Il mio cuore, lì dove sono ciò che sono», intendeva che il cuore fosse l’interezza della persona, un Tutto che comprendeva l’uomo.
Per cui ciò che è reale per l’uomo lo è anche per Cristo, e la devozione al Sacro Cuore poteva svolgersi nell’ottica di un dialogo tra il tutto dell’uomo e il tutto di Cristo. Devozione significa rispondere all’Amore con il proprio incondizionato amore che viene illuminato dalla Grazia divina.
Sant’Agostino ci descrive un amore denso di intelligenza, pieno di volontà, ragionato a fondo; un amore certamente non facile da far proprio se non ci si limita alla superficie.
L’uomo per amare veramente Dio deve dar fondo a tutti i suoi talenti.
IL SACRO CUORE NEI VANGELI
Osservando più da vicino la figura di Gesù Cristo vi sono numerose testimonianze del significato autentico annesso al cuore dai Vangeli, in particolare in alcuni momenti della Passione. Il primo contatto con il cuore di Gesù durante il mistero pasquale è quando l’apostolo Giovanni nell’ultima
cena, posa il capo sul petto di Cristo durante l’ultima cena, unendo intelligenza ad affettività, ma unendo soprattutto indissolubilmente le due persone tramite i battiti dei loro cuori, di Giovanni e di Gesù.
Non è un paradosso da poco, che il contatto apparentemente più esteriore sia di fatto il più penetrante. Il secondo punto di incontro col cuore di Gesù, è dato dalla lancia di Longino, il soldato romano che, sul Calvario, trafisse il costato di Cristo arrivando al cuore da cui sgorgarono sangue e acqua. Avvicinandosi al cuore di Gesù si può ferirlo, proprio perché Egli si offre a noi nella sua totalità e senza barriere.
Questo ci insegna che la nostra prossimità con il Suo Cuore presuppone
anche una capacità di ferirlo. Simbolicamente, facendosi vicino a noi Egli si offre ai colpi di lancia dei nostri peccati, anche se, secondo la tradizione nel Vangelo di Marco, lo stesso Longino dichiarò poco dopo la sua fede: «Veramente quest’uomo era figlio di Dio!» In un certo senso Longino è il precursore della devozione al Sacro Cuore, riparando alle offese inferte all’Amore Divino con una
vera confessione di fede, accettata dalla misericordia Gesù anche nello stesso momento in cui operiamo il nostro peccato. Il terzo contatto con il cuore di Gesù, durante il mistero pasquale, è il dito di Tommaso che penetra nelle profondità delle sofferenze del Cristo risorto, fino al cuore, e fuga ogni incertezza fino a fargli proclamare definitivamente la sua fede: “Mio Signore e mio
Dio!”, come ricorda il Vangelo di Giovanni. La sua professione di fede va più lontano di ciò che ha sperimentato, perché lui ha visto un uomo risorto e ha confessato il proprio Dio. Qui si comprende che il cuore di Gesù è capace di vincere tutte le resistenze e tutti i dubbi, e anche se spesso ci vuole tempo per questo: il suo cuore è Riparatore e Salvatore.
SIGNIFICATO DELLA COMPOSIZIONE DEL SACRO CUORE TATTOO
Intorno alla figura principale del cuore vi sono cinque elementi, fiamme, raggi di luce, frecce, corona di spine e Croce, che necessitano di essere spiegati nel loro significato più profondo. Insieme essi compongono una figura ben più complessa e ricca di concetti e valori cristiani legati all’Amore Divino, che la semplice ostentazione del cuore in sé, dal significato universale e non
poco materiale, si potrebbe aggiungere.
Significato delle fiamme
A prima vista sembra un simbolo che, diversamente dagli altri, ha poco a
che fare con la Passione e gli ultimi momenti terreni di Gesù, ma in realtà vi sono più ragioni dietro questo simbolo. Anzitutto, Gesù sacrificandosi sulla croce ha rappresentato la consumazione perfetta di tutti i sacrifici dell’Antico Testamento. Per gli ebrei dell’epoca le offerte bruciate erano la
forma più alta di sacrificio. Ed è il tipo di sacrificio che si accingeva a fare Abramo con suo figlio Isacco.
In secondo luogo, nell’Antico Testamento il fuoco è sempre legato all’essenza della divinità, basti pensare al roveto ardente che parlò a Mosè, o alla nube di fuoco sul Sinai che si manifestò allo stesso Mosè.
Non ultimo il fuoco rappresenta l’amore appassionato, ardente appunto, che Gesù nutre verso di noi, e che può ardere nel nostro cuore dopo l’incontro con Gesù, come successe ai discepoli sulla strada per Emmaus il cui cuore fiammeggiava esultante dopo averlo incontrato.
Significato dei raggi di luce. Nel Vangelo di Giovanni Gesù dichiara di essere “luce del mondo”.
La luce, al pari del fuoco, è un simbolo divino, basti pensare alla luce travolgente della Trasfigurazione o a quella abbagliante che fece cadere da cavallo l’integralista fariseo Paolo, destabilizzandolo totalmente sulla via di Damasco. Cristo viene al mondo come luce, come colui che ci “illumina”, rivelandoci Dio e la profondità dell’amore che nutre per noi.
Significato delle frecce
In alcune rappresentazioni il Sacro Cuore è raffigurato anche con delle
frecce conficcate, qualcosa di cui non c’è traccia nei Vangeli. In questo caso le spiegazioni potrebbero essere di due tipologie. La prima in chiave negativa è che la freccia rappresenti il peccato, o meglio i nostri peccati che trafiggono il cuore puro di Gesù. Un’altra versione, in chiave positiva e quasi allegorica, la associa all’antico mito romano di Cupido, il quale come è noto attraversava con una freccia il cuore degli innamorati.
Significato della corona di spine
Questo simbolo è ampiamente riportato nei Vangeli ma è normalmente posta sul capo di Gesù. Invece in questo caso circonda il Sacro Cuore, in una interpretazione che vuole illustrare la Passione del Cuore, ovvero che il Cristo avesse sentito le ferite inferte nel profondo del suo cuore anzichè sul corpo; per cui ogni spina rappresenta ciascun nostro singolo peccato. Ma allo stesso tempo, dopo la Resurrezione, la corona di spine diventa una corona di vittoria come suprema testimonianza del Suo amore per noi.
Significato della Croce
Essa non è solo tradizionalmente radicata nei Vangeli e simbolo fondante
del Cristianesimo, ma viene quasi ingrandita a dismisura “coprendo” quasi la fisicità di Gesù, a testimoniare la drammaticità senza limiti della redenzione dei nostri peccati. Se nella Crocifissione il cuore è rimpicciolito, nel simbolo del Sacro Cuore è al contrario dominante rispetto alla Croce.
Non è più il cuore (e il corpo) inchiodato al legno della Croce, ma all’opposto è la Croce a piantarsi nel cuore indicando che l’intera realtà della crocifissione ha il suo significato più vero e intimo nel cuore di Gesù, e senza di esso non può essere compresa. Come è stato scritto, con grande acume: “è il cuore che sostiene per sempre il peso di una Croce”, una definizione che fa riflettere e aderisce perfettamente anche alle vicende umane di ciascuno di noi.